Il Decreto Dignita’ e gli effetti negativi sulle agevolazioni Industria 4.0 delle novita’ normative.

IL DECRETO DIGNITA’ E LE NOVITA’ NORMATIVE
Una situazione da chiarire
Il Decreto Dignita’ introduce delle novita’ normative. Purtroppo, tali novita’ hanno gia’ effetti negativi sulla volonta’ delle aziende di usufruire delle agevolazioni Industria 4.0.
Il Decreto Dignita’ ha modificato leggermente il provvedimento originario per alcuni aspetti – che verosimilmente coinvolgeranno un numero limitato di imprese. Probabilmente, una prossima circolare illustrera’ meglio tali aspetti.
Ma vediamo i dettagli.

Le novita’ normative del Decreto Dignita’
In breve: scatta il divieto di delocalizzare i beni all’estero.
L’eccezione e’ costituita dai trasferimenti temporanei. Tuttavia sappiamo tutti che installare e disinstallare una macchina non e’ un gioco.
Il Decreto Dignita’, ovvero il DL 12/07/2018 n. 87 e’ stato approvato definitivamente a inizio Agosto 2018.
Il nuovo provvedimento riguarda i beni acquistati dopo il 14/07/2018 – data di entrata in vigore del decreto stesso. Il decreto specifica che gli investimenti devono essere ‘… destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato …’

Cosa comporta cio’ per le agevolazioni Industria 4.0?
Facciamo un esempio.
Un’azienda non può più acquistare un bene destinato ad operare presso un’azienda estera collegata – ovviamente a proprio vantaggio.
E se trasferite i beni all’estero in un secondo tempo?
Sia in caso di cessione che di altri accordi, di fatto si perde l’agevolazione sin dall’inizio. In termini più tecnico-fiscali, si applichera’ una variazione in aumento per la parte di agevolazione gia’ fruita, senza sanzioni e interessi. A meno di sostituire il bene trasferito con un bene iper-ammortizzabile. Tale bene deve essere dotato di caratteristiche tecniche almeno pari all’originale.
E se il bene ha un costo superiore a 500.000 euro?
Allora la connessione del nuovo bene deve essere certificata con una nuova perizia giurata – o documento equivalente.

La nuova disposizione impedisce quindi di:
- De-localizzare presso aziende partner
- Vendere il bene all’estero.

UNA SITUAZIONE INCERTA
L’analisi di Assonime
Assonime e’ autorevole centro studi specializzato in temi che riguardano le imprese. Esso ha fatto notare che la nuova disposizione potrebbe prestarsi a interpretazioni divergenti.
Perche’?
Perche’ diventa poco chiaro quale deve essere il comportamento delle imprese nel caso in cui il bene venga ceduto – senza sostituirlo – ad un’altra impresa in Italia.
Le possibili interpretazioni sono:
- Che si perda l’agevolazione fin dall’inizio – come per i beni esportati
- Che si perda l’agevolazione solo dal momento della cessione. Esattamente come accadeva prima dell’ultimo decreto.

Deroghe?
In ogni caso la nuova norma prevede una deroga: la possibilita’ di un ‘trasferimento temporaneo all’estero‘ del bene. Cio’ comporta la non perdita delle agevolazioni.
Anche in questo caso, il decreto omette pero’ di specificare i limiti che permettono di definire ‘temporaneo‘ un trasferimento.
E’ probabile che questo aspetto e quello precedentemente citato – cessione in Italia senza trasferimento – vengano chiariti dal ministero. Ci si attende che l’Agenzia delle Entrate emetta una ulteriore Circolare esplicativa.
L’utilita’ di tale Circolare appare evidente.

LE AGEVOLAZIONI INDUSTRIA 4.0 E L’INCERTEZZA
Non si tratta solo del campo applicativo del Decreto Dignita’. L’incertezza che il decreto introduce appare avere effetti negativi su tutto il mondo Industria 4.0.
Tu che ne pensi?
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